Cosa fa la SAT per i suoi sentieri? Come se ne prende cura?
Una mostra in cui la commissione sentieri racconta il suo lavoro e come le cose sono cambiate negli ultimi 150 anni con lo scopo di far conoscere l’impegno della SAT nel corso della sua storia per lo sviluppo di una consapevole frequentazione della montagna.
Uno degli scopi principali di questa nostra è quello di sensibilizzare e accrescere il senso civico negli escursionisti a prendersi cura del bene comune rappresentato dai sentieri.
In questo breve percorso, attraverso le 24 finestre qui proposte, che fanno sintesi essenziale e parziale del lungo cammino sui sentieri compiuto dalla Società degli Alpinisti Tridentini nei suoi primi 150 anni di vita, si può osservare come è nata e si è sviluppata, dalla fine del 1800 ad oggi, la rete escursionistica pedonale dei sentieri di montagna del Trentino alla cui realizzazione hanno contribuito generazioni di Satini.
I pannelli sono un ricco contributo culturale di foto, spiegazioni, grafici, disegni che illustrano e approfondiscono diversi temi: si va dal piano regolatore dei sentieri e segnavia SAT al gruppo intervento segnaletica, dal volontariato dei sentieri al loro valore economico.
Si tratta di un contributo, che è anche un invito ad affacciarsi sulle pagine della storia di un territorio di Montagna, che la SAT, anche attraverso i sentieri, ha concorso a scrivere.
Tarcisio Deflorian, presidente Commissione sentieri SAT, afferma: “Ci prendiamo cura di oltre mille sentieri per circa 5.700 chilometri in gran parte attraverso il volontariato, ma non solo. Il futuro? Creare maggiore consapevolezza per l’uso più rispettoso dei sentieri e più proficue collaborazioni con enti e soggetti per mantenere efficiente l’intera rete escursionistica del Trentino”. “I pannelli sono un viaggio tra gli oltre mille sentieri SAT, un cammino di oltre 5.500 chilometri di percorsi tra le nostre montagne per osservare come è nata e si è sviluppata, fin dalla fine del 1800, la rete escursionistica pedonale trentina alla cui realizzazione hanno contribuito generazioni di Satini. Si tratta di un contributo che è anche un invito ad affacciarsi sulle pagine della storia di un territorio di montagna che la SAT, anche attraverso i sentieri, ha concorso a scrivere”. “Mantenere una rete lunga migliaia di chilometri, composta da 121 sentieri attrezzati e 71 vie ferrate richiede grande impegno sul campo e progettuale, amministrativo e burocratico – dice ancora Deflorian –.
Per l’80% i sentieri SAT sono manutentati e curati da un migliaio di volontari SAT che fanno capo alle 85 sezioni operative, alla Commissione sentieri, al Gruppo intervento segnaletica; per il restante 20% è necessario affidarsi a professionisti che svolgono gli interventi più complessi. A ciò si aggiunge tutto il lavoro organizzativo e amministrativo che consiste nella raccolta e nella gestione delle risorse finanziarie”.
Deflorian guarda quindi al futuro: “In questi anni le accresciute esigenze manutentive progettuali, amministrative, giuridiche normative stanno imponendo importanti riflessioni. Per mantenere così efficiente la rete dei sentieri del Trentino è necessario lavorare in un’ottica di rete, collaborazioni e convenzioni con gli altri enti e con più soggetti, con una cabina di regia unica e super partes. In più, serve continuare a creare anche motivazioni partecipative nei volontari”.
Organizzazione e orari della mostra:
Per circa due settimana, la sezione SAT di Cavalese, in collaborazione con il Comune di Cavalese, ospita preso il Palafiemme quest’interessante mostra sulla storia e sull’evoluzione della fitta rete di sentieri che ci permette di apprezzare le montagne trentine ogni giorno.
La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 14.00 alle 18.00. L’ingresso è libero.
I testi dei pannelli sono stati redatti dalla Commissione Sentieri SAT: Francesco Bari, Giacomo Bornancini, Marco Bosin, Franco Buffa, Claudio Colpo, Mauro Consolati, Ennio Daldoss, Tarcisio Deflorian, Giuseppe Pedrotti, Claudio Rensi, Marco Zadra, Michele Zanolli e con la collaborazione di Tiziana Giampiccolo, Maria Carla Failo e Riccardo Decarli.
Le foto: Archivio storico SAT, Archivio CSE – Commissione Sentieri, Luca Biasi, Claudio Colpo, Tarcisio Deflorian, Giuseppe Pedrotti.